Relazione convegno SIRN Pisa 2017
In un convegno esiste una parte di comunicazione scientifica è una parte di relazione con altri partecipanti
Relativamente alle relazioni l’idea della nostra associazione ha riscosso consenso ed approvazione da parte di tutti i professionisti con cui ne abbiamo parlato e con cui in particolare abbiamo pensato una serie di prossime azioni ;
In particolare siamo stati invitati dalla Associazione Atracto di Arezzo -Ivana Cannoni a partecipare come associazione alla giornata del ventennale della fondazione della stessa Associazione in data 18 novembre prossimo ad Arezzo
a giugno 2017 siamo stati invitati a partecipare alla Giornata della terapia occupazionale nel progetto riabilitativo dei pazienti in età evolutiva che si tiene a Fontanellato Detanti e Saviola
Leonardi e Sattin anche se la cosa è ancora in fieri e da definire chiedono un nostro coinvolgimento nell l’organizzazione della giornata degli Stati Vegetativi che si tiene il 9 di ogni anno in questo caso 9 febbraio 2018 ; si tratterebbe quindi di farla a Milano insieme con il Besta e la Leonardi
Relativamente alla giornata nazionale per la quale ci siamo proposti tutti concordano
ho chiesto Zampolini che si occupa di medicina narrativa di collaborare con noi perché uno degli argomenti che si potrebbero sviluppare durante la giornata è proprio quello della medicina narrativa
questo argomento infatti raccoglie le esperienze sia del professionista ma anche dei familiari e quindi potrebbero essere un momento di lavoro comune tra associazioni e professionisti
se poi si volessero sviluppare tutti i temi della neurorobotica ho preso tutti gli indirizzi e i biglietti da visita del gruppo di Sant’Anna di Pisa e anzi Alvaro quando può e se ne ha voglia potremmo andare a vedere tutti questi laboratori in cui si vedono già i prototipi in azione e con le loro prime applicazioni riabilitative
Come gruppo lombardo della SIRN abbiamo pensato che in questo momento non si capisce esattamente come succede nel mondo della riabilitazione in Lombardia e quindi cercheremo di avere un contatto per capire quale sia la situazione; inoltre il gruppo della Sirn sezione Lombardia potra essere coinvolto nella giornata nazionale mentre la Donatella Bonaiuti e disponibile a collaborare con noi sul tema della Neurorotica se e quando vogliamo fare q cosa
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Relativamente al convegno vero e proprio ho seguito molto interessante il simposio sui disturbi di coscienza
Si e parlato di un segno clinico che si chiama ammiccamento come indicatore di gravità e andamento clinico delle persone con disturbo di coscienza;
in pratica l’ammiccamento è una manifestazione clinica che si produce con un quadro diverso nell’ambito della giornata cioè quando si è più attenti aumenta la frequenza così come quando si è più stanchi diminuisce ; nei momenti in cui si e rilassati diminuisce la frequenza e comunque il pattern cioe la frequenza varia molto durante la giornata
nelle persone con disturbo di coscienza invece la frequenza rimane sempre fissa e non varia durante la giornata cioe il pattern rimane rigido ; questo consente di seguire
l’andamento clinico cioe i miglioramento e meno attraverso il monitoraggio di questo sintomo
Ho seguito poi la discussione del gruppo di robotica ; le applicazioni della robotica potrebbero essere sia come aiuto alla riabilitazione sia come supporto all’assistenza e all’intrattenimento delle persone con vario grado di disabilità sia in età evolutiva che nell anziano
Sì discuteva in particolare se nei prossimi lavori di ricerca dovesse essere fatto un gruppo di controllo tra persone che ricevono un trattamento convenzionale di riabilitazione e quelle che invece ricevono un trattamento solo robotizzato se c’è o non c’è una differenza ma ormai appare chiaro che non si ha più bisogno di fare il controllo tra persone che ricevono o non ricevono il trattamento convenzionale perché risulterebbe non in discussione il beneficio
Casomai i controlli vanno fatto tra gruppi di persone che ricevono un tipo di supporto neuro robotico rispetto a quelli che ne ricevono un altro per evidenziare i quali sono i tipi di apparecchio che funzionano meglio
Molto interessante è stato poi il Simposio di sabato dedicato alle nuove tecnologie in riabilitazione
in pratica ci sono tre livelli ; c’è la cosiddetta mano bionica che è una protesi che si che si può interfacciare/ collegare direttamente con i nervi a monte della lesione ; un tipico esempio è nell amputato di mano che acquisisce una protesi che si interconnette al moncone e quindi è un interfaccia tra protesi e nervi : e quindi il paziente che aziona direttamente la protesi tramite i suoi nervi e il suo cervello
si prosegue quindi nel capitolo con le interfaccie tra protesi robotizzate e sistema nervoso con impianti direttamente “corticali “ cosi dette Brain to Machine Interface
In questo campo, le neuroprotesi hanno come obiettivo la restituzione delle funzioni associate al movimento volontario, che possono essere compromesse per diverse patologie neurologiche .
Attraverso l’impianto di microelettrodi sullo scalpo, è ad oggi possibile effettuare semplici funzioni cognitive quali muovere un cursore sullo schermo, o dare risposte binarie specifiche.
Per quanto riguarda l’utilizzo di tale informazione per l’esecuzione di movimenti, i ricercatori ad oggi sono interessati all’integrazione tra il campo delle Neuroprotesi e la Robotica per sviluppare sistemi ibridi che possano essere comandati attraverso le informazioni raccolte a livello del cervello, ad esempio arti robotici o macchine da indossare come l’esoscheletro
Nel caso del malato spinale è possibile interfacciare direttamente la corteccia o la parte del midollo al di sotto della lesione con uno stimolatore in grado di inviare i comandi e provocare i movimenti e il cammino mediante un esoscheletro che funge da neuroprotesi I comandi vengono attivati da un computer che “ interpreta i segnali cerebrali legatti alla volonta di inziare / compiere / progettare un movimento
Il terzo livello è quello più difficile in quanto bisogna interfacciare il sistema nervoso nel caso di una lesione non midollare ma corticale
Bisogna in questo caso che il computer e i suoi elettrodi elaborino i segnali nella zona della lesione( e non piu correttamente generati ) in modo da permettere la conduzione degli impulsi nervosi verso alla periferia e quindi attivare la muscolatura non più stimolata a causa della lesione utilizzando una neuroprotesi ( per esempio un esoscheletro indossabile )
Qui il problema è molto più difficile in quanto nel sistema nervoso centrale esistono le zone che pensano e danno il comando del movimento nonchè le zone che progettano lo schema motorio e le zone che vanno ad effettuarlo ; questo a livello a livello della corteccia ; ma poi a livello sottocorticale esistono le zone del controllo della postura dell’equilibrio degli schemi e la connessione con le zone delle sensibilità e qui ovviamente il problema è molto più complesso . Non da ultimo il problema di inserire nel movimento tutti i dati relativi della sensibilità . Qui infatti si parla non solo di interfaccia brain to machine ma anche machine to brain intendo che le informazioni provengono vengono anche inviate non solo ricevute .
Il problema e complesso e non si riescono ancora ottenere dei movimenti completamente sovrapponibili a quelli a quelli naturali ma molto più approssimativi il capitolo è aperto..
dott. S. Feller